Eleonora Angelica Flore | Chi sono?

L'arte della narrazione
Dialetti, accenti, modi di fare, il gesticolare….la musica popolare …..tutto in casa mia si mescolava come una danza tribale; spesso e volentieri ho la sensazione di aver percepito fin dall’ origine la “misticanza” culturale, fin dalla pancia di mamma.
Mamma, per quanto si sforzasse a parlare Italiano, esprimeva il suo essere Campana in ogni espressione, babbo, per quanto in casa parlasse solo Italiano, ascoltava solo musica sarda ebbene sono cresciuta a suon di Tazenda, Maria Carta e qualche altro canto tipico popolare; che mix!
Non vi è dubbio che il primo approccio con lingue sia di stampo dialettale! Dialetti che si trasformavano in fuochi d’artificio per compleanni, comunioni, cresime…….Natale, Pasqua…….
Di quel periodo sento ancora nel corpo la sensazione di apertura che provavo quando le parole viaggiavano come il vento, veloci e non comprensibili ma terribilmente affascinanti, melodiche, appassionanti; percepisco ancora lo stupore nei miei occhi e nelle emozioni nonostante il passar del tempo.
I viaggi estivi talvolta correvano velocemente tra queste due regioni meravigliose e spesso mi sentivo catapultata in altre realtà, vedevo la profonda diversità di una città quale Parma, e due paesini abitati da poche anime; ma io, quelle diversità le ho amate fin da subito sentendomi a casa in ognuna di queste località.
Il dialetto di Parma, il parmigiano, è giunto a me in età scolastica accanto all’Inglese ed al Francese; le lezioni a scuola mi annoiavano a morte così per imparare qualcosa ascoltavo le canzoni di Alanis Morissette, Bob Dylan, il musical Notre-Dame de Paris, Madonna e tante band rock.
A parte la forte passione per la musica ho abbandonato presto l’approccio linguistico scolastico ed ho sempre comunicato affidandomi più alla natura dell’auto-apprendimento infantile……ascoltando ed ascoltando ed interagendo; con il passare del tempo ho imparato ad osservare l’interlocutore e percepire il bisogno, così anche se non parlo perfettamente riesco sempre a comprendere e percepire il messaggio.
Tutto fluisce anche meglio se ho l’opportunità di scrivere, come nell'esercizio della professione; uso la scrittura anche in Spagnolo, parlandolo poco…..ma quel tanto che basta per esprimere chiaramente i concetti chiave in una telefonata.
Talvolta ho la sensazione di essere stata Spagnola in una vita passata, ho appreso le basi di questa lingua solo ascoltando musica, tanta buona musica sud Americana e la sensazione nelle orecchie è di un già udito, un già vissuto, un eterno déjà vu.
Ogni tanto mi capita, per puro senso del dovere, di aprire qualche libro di grammatica….tempo tre secondi e chiudo tutto……… la noia proprio non la sopporto.
L’approccio allo studio delle lingue viene vissuto da me come un ostacolo che devo e voglio, in un qualche modo, superare.................
Che lingua parlo oggi?
Riflessione personale in sede di Master UNIVR
a.acc. 2022-2023